sabato16 gennaio 2021 alle ore 15:00 si è tenuto un presidio in piazza Castello – BOSNIA: RESPINGIAMO LA VIOLENZA DEI CONFINI.
In questo rigido inverno, nel mezzo di una drammatica pandemia che colpisce soprattutto i più poveri e deboli, si consuma, a poche centinaia di chilometri dal confine orientale italiano, l’ennesimo fallimento della politica che dovrebbe tutelare la vita di ogni essere umano. Da settimane, nell’area di Bihać, in Bosnia – dopo la chiusura e l’incendio della tendopoli di Lipa – migliaia di giovani afghani, iracheni, pachistani, siriani, africani che da anni sono bloccati lungo la Rotta balcanica, vagano nei boschi e nelle campagne, rischiando la morte per stenti e assideramento. Nel rimpallo delle responsabilità tra il governo centrale della Bosnia e quello cantonale, nessuna soluzione è stata ancora individuata. I migranti abbandonati di Lipa si aggiungono alle migliaia di uomini e donne precariamente sistemati nei diversi campi della Bosnia nord occidentale, dove è in atto un’emergenza umanitaria.
Alla luce delle informazioni e immagini che ci giungono dalla Bosnia riteniamo che non sia esagerato definire quanto sta avvenendo “disumano”, una situazione che da sola potrebbe testimoniare l’incapacità dell’Unione Europea nella gestione dei flussi migratori.
Anche se sulle criticità della Rotta balcanica vi è in questi giorni una maggiore attenzione da parte dei media non dimentichiamoci che questo problema non è nato oggi o in questi mesi, è un tema che ci portiamo dietro da anni, nel 2017 le stesse immagini le abbiamo viste in Serbia, al confine con l’Ungheria, e anche in quel caso dovemmo assistere alla inadeguatezza dell’Europa a difendere il proprio stato di diritto.
Mons. Komarica, Vescovo di Banja Luka, ha lanciato un accorato appello, chiedendo a tutti i rappresentanti politici che possono prendere decisioni di “lavorare insieme, con l’aiuto materiale della comunità internazionale, per risolvere questa catastrofe umanitaria in modo positivo ed efficace, il prima possibile” .
Caritas Italiana, in collaborazione con altre realtà non profit presenti sul posto, è impegnata nella distribuzione di cibo e di abbigliamento invernale (scarpe, giacche a vento, sciarpe, cappelli) e soprattutto di legna da ardere, per consentire ai migranti di scaldarsi.
Caritas Italiana lancia di nuovo con forza un allarme per la estrema drammaticità della situazione a Lipa, come anche in molte altre località della rotta balcanica. “Non si può più aspettare – sottolinea don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana – è assolutamente urgente fare ogni sforzo per garantire un’accoglienza dignitosa e sicura, rafforzare l’assistenza umanitaria a Lipa e in tutti gli altri campi profughi della Bosnia e Erzegovina”.
Dall’appello della Rete DASI FVG è nata invece una staffetta di sciopero della fame, partita il 17 gennaio dal Friuli-Venezia Giulia, per chiedere di porre fine ai respingimenti tra Italia, Slovenia e Croazia e attuare un piano di ricollocamento in Ue dei rifugiati bloccati sulla rotta balcanica.
Leggi anche la storia di Nawal Soufi, attivista indipendente catanese di origine marocchina, da anni sui fronti più caldi delle rotte migratorie, testimoniando abusi e dando una mano come può.
L’edizione 2021 del Dossier “La rotta balcanica. I migranti senza diritti nel cuore dell’Europa” a cura della rete nazionale RiVolti ai Balcani sarà disponibile in edizione sia cartacea che digitale a partire dal 1° febbraio e sarà distribuito gratuitamente dal mensile “Altreconomia” ai propri abbonati con il numero del mese.
È stato presentato sabato 16 gennaio in una conferenza stampa on line organizzata con l’ONG Mediterranea Saving Humans a bordo della nave di salvataggio Mare Jonio.
Qui puoi rivedere il video integrale della conferenza stampa, con anche gli interventi di attivisti impegnati in Bosnia, in Grecia, sul fronte dei respingimenti dai porti dell’Adriatico e su quello della criminalizzazione della solidarietà.
Cosa puoi fare tu?
segui il Comitato Torino per Moria; l’ Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa; La sezione “Rivolti ai Balcani” della Rete DASI FVG
Per approfondire questo tema:
Il reportage “IL GIRONE BOSNIACO” di Nico Piro per Tg3
La puntata “La trappola per i migranti” dell programma “Voci dal Mondo” di Rai Radio1
I numerosi articoli di Avvenire:
- Europa. Ancora morti sulle rotte dei migranti. E la Ue «processa» Frontex
- Catastrofe ai confini. Profughi sulla tragica via Balcanica
Quelli su Melting Pot Europa
- I respingimenti illegali lungo la rotta balcanica: un focus sulla situazione del confine italo-sloveno, sui respingimenti “a catena” e sulla sistematicità di tali pratiche
- Il rapporto di Border Violence Monitoring Network (traduzione integrale)
- I respingimenti italiani in Slovenia sono illegittimi. Riconosciuto il diritto a fare ingresso in Italia a chi ha subito una riammissione a catena verso la Bosnia
- Bosnia-Erzegovina: soluzioni sistemiche e un sostegno significativo da parte dell’UE, comprese vie di accesso sicure, potrebbero evitare le emergenze umanitarie ricorrenti
- Ai confini della criminalizzazione
- Bulgaria e Turchia: i “guardiani” d’Europa proseguono la loro collaborazione fra respingimenti e arresti
Su Internazionale.it
- Viaggio senza fine sulla rotta dei Balcani
- I dimenticati di Lipa, intrappolati nel ghiaccio della Bosnia
- Frontiere, una newsletter sulle migrazioni
- L’Italia condannata per i respingimenti di migranti
E quelli di Redattore Sociale:
- Rotta balcanica, Lamorgese: Riammissione dall’Italia tutelano i più vulnerabil
- Rotta balcanica, no ai respingimenti informali: via al digiuno