Pubblicato il 24 maggio, il Messaggio del Santo Padre per la 110ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (29 settembre 2024) ricorda con forza la vocazione originaria della Chiesa, la sinodalità, e lo fa prendendo spunto da quanto affermato in occasione della prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, conclusa il 29 ottobre 2023: «La sinodalità si presenta principalmente come cammino congiunto del Popolo di Dio e come dialogo fecondo di carismi e ministeri a servizio dell’avvento del Regno». Francesco fa riferimento alla natura itinerante della Chiesa, quale popolo di Dio in cammino nella storia, peregrinante, “migrante” verso il Regno dei cieli. Evoca l’esodo del popolo d’Israele che dall’Egitto fugge in cammino verso la terra promessa, un’immagine molto vicina agli esodi del nostro tempo che vedono fuggire da situazioni critiche interi popoli in cammino verso la salvezza.
“Dio non solo cammina con il suo popolo, ma anche nel suo popolo, nel senso che si identifica con gli uomini e le donne in cammino attraverso la storia – in particolare con gli ultimi, i poveri, gli emarginati –, come prolungando il mistero dell’Incarnazione”, ci ricorda papa Francesco, esortandoci a camminare con i nostri fratelli e sorelle, facendo “sinodo insieme”.
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