La Pastorale Migranti aderisce all’iniziativa di alcune organizzazioni, quali l’Asgi, Amnesty International e Fondazione Migrantes, con la quale si chiede al governo italiano di escludere il Bangladesh dall’elenco dei paesi di origine sicuri, citando le recenti repressioni violente delle manifestazioni studentesche, gravi violazioni dei diritti umani e crisi climatiche. In Bangladesh, come in Egitto e Tunisia, i diritti umani restano violati in modo diffuso, come riconosciuto dalla giurisprudenza.

Il 7 maggio 2024, il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con il ministero dell’Interno e il ministero della Giustizia, ha emanato un decreto che aggiorna e amplia l’elenco dei paesi di origine sicuri per i richiedenti protezione internazionale includendo altri sei paesi: Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù e Sri Lanka.

Alle preoccupazioni e alle richieste di revisione della lista dei paesi sicuri già formulate in particolare per Egitto e Tunisia, si aggiungono oggi quelle per il Bangladesh.

Le organizzazioni firmatarie ricordano come in base alla direttiva 2013/32/Ue un paese di origine di un richiedente asilo può essere considerato sicuro solo se “si può dimostrare che non ci sono generalmente e costantemente persecuzioni quali definite nell’articolo 9 della direttiva 2011/95/Ue, né tortura o altre forme di pena o trattamento disumano o degradante né pericolo dovuto a violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato interno o internazionale”.

Le organizzazioni firmatarie chiedono:

  1. che il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, insieme al ministero dell’Interno e al ministero della Giustizia, Riveda  l’elenco dei paesi d’origine sicuri escludendo da esso il Bangladesh, oltre ad altri paesi, come l’Egitto e la Tunisia,  nei quali i diritti umani restano violati in modo diffuso, come riconosciuto dalla giurisprudenza.
  2. che, nel contempo, la Commissione europea valuti se la procedura italiana per la designazione di un “paese di origine sicuro” sia conforme al diritto dell’Ue, anche per quanto riguarda i criteri adottati e la gamma di informazioni rilevanti prese in considerazione.

Link per aderire:

Per approfondire: https://www.asgi.it/asilo-e-protezione-internazionale/il-bangladesh-non-e-un-paese-sicuro-il-governo-lo-escluda-dallelenco-dei-paesi-di-origine-sicuri/

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