Domenica 11 febbraio la comunità di Torino, insieme al suo parroco don Iulian Herciu, ha avuto la grande gioia di ospitare le comunità rumene di Parma e Cremona, accompagnate dal cappellano don Ionuț-Gabriel Giurgica, per una giornata comunitaria “insieme”.
La ricorrenza liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes ha riunito, sotto il manto protettivo della Madre Celeste, i rappresentanti delle comunità cattoliche romene del Nord Italia: Parma, Cremona e Torino, desiderose di trascorrere una giornata “insieme”, in unità e armonia. La solenne celebrazione della Santa Messa, alle ore 11.00 nella Chiesa Madonna del Carmine, è stata accompagnata dal coro della cappellania rumena, diretto per l’occasione dal Diacono permanente Octavian Matei.
È difficile infatti riprodurre in parole ciò che solo la musica può risvegliare nell’animo di coloro che partecipano alle celebrazioni liturgiche, come ricorda anche la costituzione Sacrosantum Concilium riguardo alla “Dignità della musica sacra”:
“La tradizione musicale della Chiesa costituisce un patrimonio d’inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell’arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della liturgia solenne. […]. Perciò la musica sacra sarà tanto più santa quanto più strettamente sarà unita all’azione liturgica, sia dando alla preghiera un’espressione più soave e favorendo l’unanimità, sia arricchendo di maggior solennità i riti sacri”
(SC 112)
L’omelia di don Ionuț-Gabriel Giurgică ci ha fatto ritornare, un po’ nostalgici, al periodo in cui ci ha guidato come vice-cappellano, proiettati però in un presente e in un futuro in cui la parola chiave è “voglio” seguendo l’esempio del buon pastore: perché Dio ci chiama, ma dobbiamo “volere”, essere disposti ad ascoltare e rispondere alla sua chiamata, disposti a guarire dalle malattie dell’egoismo e dell’individualismo, disposti a creare momenti e spazi di comunità e di comunione, disposti ad accogliere “le vie del Signore”, come ci insegnano le Sacre Scritture, sull’esempio di Mosè ed Elia.
Altro momento importante della Santa Messa è stato la presentazione dei doni durante l’Offertorio, momento di condivisione dei beni terreni. Dopo la Messa, ci siamo riuniti come una grande famiglia presso l’Oratorio della Parrocchia di Santa Maria Goretti, per un’agape fraterna. Gli ospiti d’onore: il Gruppo Folcloristico “Carpatica” di Torino e il gruppo musicale “Benchea Band” sono riusciti, attraverso i loro canti e i brani eseguiti, a regalarci l’allegria dei balli tradizionali e ad alleviare un po’ la nostalgia di casa.
Possiamo affermare che il denominatore comune di questa giornata speciale è stato il dialogo, un dialogo inteso non solo come semplice conversazione o scambio di opinioni, di impressioni, ma un dialogo come ci insegna Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli tutti”:
“Avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, conoscersi, provare a comprendersi, cercare punti di contatto, tutto questo si riassume nel verbo “dialogare”. Per incontrarci e aiutarci a vicenda abbiamo bisogno di dialogare. Non c’è bisogno di dire a che serve il dialogo. Ci basta pensare che cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto unite famiglie e comunità. Il dialogo perseverante e coraggioso non fa notizia come gli scontri e i conflitti, eppure aiuta discretamente il mondo a vivere meglio, molto più di quanto possiamo rendercene conto” .
FT 198
Tatiana Ghiurca – PH Mihai Bursuc