La Pastorale dei Migranti dell’Arcidiocesi di Torino si occupa del complesso mondo della mobilità umana, di singoli, famiglie e comunità coinvolti in percorsi migratori.
In particolare si rivolge a:
- migranti stranieri
- migranti interni italiani
- rifugiati, profughi, apolidi e richiedenti asilo
- emigrati italiani
- gente dello spettacolo viaggiante
- Rom, Sinti e nomadi
La Pastorale Migranti, all’interno dell’Area Carità e azione sociale della Curia Diocesana, opera in sinergia e comunione con la Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana istituito nel 1987 per accompagnare e sostenere le Chiese particolari nella conoscenza dei fenomeni legati alla mobilità umana, nell’opera di evangelizzazione e nella cura pastorale dei migranti, italiani e stranieri. E ancora, nel promuovere presso le comunità cristiane atteggiamenti e opere di accoglienza verso gli stranieri, nello stimolare la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di convivenza pacifica.
Accoglie e interpretata nella maniera più vicina al suo mandato il ruolo che la Chiesa torinese e il territorio in cui opera gli riconoscono e su cui fanno affidamento, secondo quanto dichiarato al momento della sua costituzione, avvenuta per volere dell’Arcivescovo Severino Poletto nel 2001, impegnandosi a rispondere alla complessità dei bisogni del territorio e delle diverse anime della comunità che lo abitano.
La lunga storia della Pastorale Migranti ha contribuito nel tempo a delineare all’interno della Diocesi di Torino un approccio inclusivo e cristiano verso le sorelle e i fratelli “stranieri” presenti sui territori, diventando allo stesso modo uno degli interlocutori con cui le istituzioni pubbliche, private e religiose si confrontano e lavorano in un clima di sussidiarietà per meglio rispondere a fenomeni emergenti e ai processi di medio-lungo termine che riguardano le sfere del diritto, dell’inclusione sociale, dell’intercultura e del dialogo interreligioso.