Chiacchiere e caffè, o forse meglio tè: uno spazio libero di condivisione e amicizia al femminile alla pastorale migranti.
Nel salone al primo piano della sede un cerchio lega insieme un mondo di esistenze femminili: è il nuovo spazio dedicato alle donne pensato dalle volontarie di Area donna della pastorale migranti insieme ad alcune cappellanie etniche.
“In origine Area donna della pastorale migranti nasceva come uno sportello di ascolto mirato soprattutto sulle ricerche di lavoro e formazione professionale – ripercorre Chiara Barbonese, tra le coordinatrici del servizio – con il tempo abbiamo riflettuto sull’importanza di spazi di relazione e comunità oltre alla soddisfazione di bisogni concreti. Così stanno nascendo proposte di momenti di incontro tra donne, spasi di parola e di proposte che possano nascere da più punti di vista.” Partendo da queste riflessioni si è formato un gruppetto di donne tra volontarie, religiose impegnate nelle attività di pastorale migranti e membri delle cappellanie etniche per dare vita ad una nuova proposta di incontro.
“Il primo risultato di questo percorso che sta iniziando è stata una mattinata in cui si cono ritrovate qui in salone una trentina di donne intorno ad una tazza di tè – prosegue Chiara – con il pretesto della festa della donna che si avvicina abbiamo dato vita ad un cerchio di racconti di esperienze di femminilità dalle varie provenienze di ciascuna. C’è tanta voglia di condividere e chiacchierare”
Dopo avere riunito un cerchio variegato, l’obiettivo era soprattutto chiedere a loro che cosa avrebbero voluto fare insieme, in un momento dedicato al femminile: sono emerse proposte di laboratori di cucito, di cucina, ma soprattutto molta voglia di spazi di relazione informale e, perché no, anche qualche gita. Partendo da questi stimoli già il gruppo organizzativo si sta mettendo in moto, perché la pastorale migranti sia sempre di più un incubatore di comunità e di relazioni!