L’associazione è nata nel 2005, oggi raccoglie un centinaio circa di studenti, tra Politecnico, Università di Torino ed altre istituzioni accademiche private della città. Ne fanno parte anche gli ex studenti che hanno proseguito la loro carriera accademica a Torino e sono ora attivi sul mercato del lavoro. Più specificamente, l’AECT si impegna ad accogliere i nuovi arrivati, aiutarli a inserirsi e a destreggiarsi nelle scadenze burocratiche e didattiche. Ma intende anche organizzare momenti sociali e culturali.
Da poco hanno eletto il nuovo gruppo dirigente, con cui ci siamo incontrati. Sono tutti studenti del Politecnico di Torino. Yannick Tsague Ngahou è il presidente, ha 23 anni e studia al primo anno della Laurea magistrale in Ingegneria informatica. Elvira Toukem è la tesoriera, ha 25 anni e studia all’ultimo anno della triennale di Ingegneria gestionale. Kevin Kana ha 22 anni ed è all’ultimo anno della triennale di Ingegneria meccanica. Fanno parte del nuovo comitato esecutivo anche altri studenti dell’Università di Torino.
Perché studiare in Italia e in particolare al Politecnico?
I nostri tre interlocutori sono venuti a Torino, perché volevano studiare ingegneria e sapevano che il Politecnico è una buona scuola. La loro intenzione è di terminare il corso di studi, trovare un lavoro in Italia o in Europa per fare un po’ di pratica, poi pensano di tornare in Camerun e mettere a frutto i loro studi e la loro esperienza. Yannick, che sta già svolgendo un tirocinio, intravedendo così la fine del percorso di laurea, sarebbe interessato a lavorare per lo sviluppo dell’informatizzazione della pubblica amministrazione in Camerun, che è ancora molto indietro. Elvira e Kevin hanno davanti ancora almeno tre anni per concludere la magistrale e stanno ancora elaborando i loro progetti. Ma, dice Kevin “Anche in Camerun le cose stanno cambiando. C’è una gioventù più aperta e più istruita che vuole realizzare progetti.” Entrambi comunque svolgono dei lavori part time.
Fare accoglienza nei confronti degli studenti provenienti dal Camerun e soprattutto verso i nuovi arrivati è uno degli scopi principali dell’associazione.
Dice Yannick Tsague “mi sono presentato per fare il presidente con un programma per incrementare la nostra attività di accoglienza e poi per essere più presenti nel territorio con attività di volontariato. Quando sono arrivato a Torino sono stato molto aiutato dalla AECT, ma anche da Camminare Insieme, perché avevo problemi di salute e da UPM con il programma del polo alimentare. Adesso voglio aiutare a mia volta, da presidente dell’Associazione. Rappresenta anche un modo d’integrazione per noi.”
Ambientarsi in un nuovo paese richiede tempo, conoscere le regole, effettuare le pratiche per immatricolarsi, ottenere la borsa di studio o un alloggio in una residenza universitaria possono sembrare ostacoli insormontabili per un nuovo arrivato. E qui l’AECT può fare la differenza accompagnando i neostudenti, spiegando i diritti, ma anche le scadenze, legate al permesso di soggiorno (che va rinnovato ogni anno) e alla vita universitaria; e poi creando momenti di socialità che aiutino a sentirsi meno soli, possibilmente insieme ad altre associazioni studentesche. “Abbiamo in programma di organizzare una festa per Natale. Natale è visto come una festa di famiglia in cui le persone si riuniscono per trascorrere un bel momento insieme. Siamo tutti o quasi lontani dalla famiglia e tanti studenti non hanno la possibilità di viaggiare…, ci sembra bello trovare un momento per stare insieme, per condividere un momento di festa. Vorremmo chiamarlo Natale Insieme”, racconta Elvira Toukem. “Ma, attraverso questa iniziativa, vorremmo anche dare una mano alle associazioni raccogliendo donazioni per sostenere iniziative di beneficenza locali, magari visitare un centro di sostegno alle minoranze.”
Facciamo un passo indietro: come si arriva dal Camerun a studiare in Italia?
Per avere il visto di ingresso in Italia per motivi di studio occorrono tre requisiti: la conoscenza della lingua, in genere un certificato B2, ma dipende dal corso di studi scelto; un diploma di maturità riconosciuto per l’accesso all’università e il certificato di iscrizione all’università. Ci sono altri requisiti più complessi e a volte difficili per tanti studenti che vorrebbero venire a studiare in Italia, anche se hanno una borsa di studio, come una garanzia di condizione economica stabile, l’apertura di un conto bancario in Italia e un posto dove alloggiare all’arrivo, poi qualcuno che ti venga a prendere all’aeroporto.
I documenti vanno presentati in traduzione e l’ambasciata italiana ci mette da 3 settimane a 3 mesi per concedere il visto, una volta ricevuti tutti i documenti. Questo fa sì che a fine novembre inizio dicembre ci siano ancora studenti in arrivo dal Camerun per seguire i corsi del primo anno, già iniziati, e con tutti i bandi per ottenere un alloggio o una borsa di studio già scaduti. Spesso l’AECT sa già chi arriverà ogni anno, perché è in contatto con alcune scuole di italiano in Camerun che rilasciano il certificato. Quest’anno i nuovi studenti sono stati 30 ma è possibile che altri ancora arrivino. Così l’Associazione aiuta i neoarrivati a cercare alloggio. In genere, chi affitta a studenti stranieri, specie se africani, chiede che ci sia un garante che si impegni a pagare in caso lo studente fosse inadempiente. L’associazione cerca di trovare queste figure tra chi si è laureato e ha un lavoro a tempo indeterminato. “Ecco perché nel nostro programma biennale, siamo aperti a collaborazione con tutti gli attori e sostenitori del territorio che potrebbero intervenire su questo problema, per poter fornire un posto letto a ogni nuovo studente arrivato a Torino, attraverso il nostro progetto Uno studente, un posto letto. Così cerchiamo al massimo di aiutarli ad essere concentrati al 100% sugli studi e non su altre preoccupazioni,” dice Yannick.
Tanti studenti camerunensi si sono laureati nelle università di Torino, alcuni sono stati tra i più bravi del loro corso. Sono una risorsa soprattutto per che ancora studia. Quindi l’associazione organizza anche tutorato e aiuto per la didattica usufruendo la disponibilità di questi ex studenti o neolaureati. Dice Kevin: “Abbiamo chiamato questo Programma AcadBoost e vorremmo anche sollecitare i nostri connazionali a partecipare di più alle attività organizzate dal Politecnico e dall’Università di Torino. Ad esempio : nella team studentesca Policumbent del Politecnico di cui sono membro ci occupiamo della progettazione di veicoli a propulsione umana; abbiamo in realizzato diversi modelli di biciclette e un triciclo, con l’appoggio del Politecnico, dei suoi professori, si lavora per migliorare le prestazioni dei modelli e ogni anno si tiene una gara internazionale per veicoli di questa categoria. È un’opportunità da non perdere per studenti che desiderano mettersi in gioco ed applicare le competenze acquisite all’università; per questo vorrei invitare più studenti a partecipare queste attività perché lì si impara un sacco.”
Ci sono tante potenzialità e il nuovo comitato esecutivo eletto ha tanti obiettivi, sperano di portare nuove idee all’interno dell’AECT che siano progetti, collaborazioni, più presenza sul territorio, integrazione più facile e rapida, comunità camerunense e studentesca solidale, eccellenza accademica, connessione tra studenti e mondo di lavoro come il loro progetto ambizioso “CareerConnect”, etc.
Nelle foto: Il presidente Yannick Tsague Ngahou e il nuovo comitato esecutivo dell’Associazione degli Studenti Camerunense di Torino
Il Comitato Esecutivo per il biennio 2023-2025 dell’Aect è così composto:
Presidente, Yannick Tsague Ngahou, Studente 1° anno Laurea magistrale, Ingegneria informatica, Politecnico di Torino
Vicepresidente, Stéphane Mbang Hen, Studente 3° anno, Ingegneria Informatica, Politecnico di Torino
Segretario Generale, Yvana Fotso Guemgne, Studentessa 3° anno, Ingegneria Elettronica, Politecnico di Torino
Vice Segretario Generale, Danielle Angono, Studentessa 1° anno, Innovazione culturale, comunicazione e nuove tecnologie, Università di Torino
Tesoriere, Elvira Toukem Yetega, Studentessa 3° anno, Ingegneria gestionale, Politecnico di Torino
Responsabile delle relazioni esterne, Landry Fomou, Studente 3° anno, Ingegneria Meccanica, Politecnico di Torino
Vice responsabile delle relazioni esterne, Danauld Fokou Tioma, Studente 2° anno, Ingegneria Elettronica, Politecnico di Torino
Responsabile degli affari culturali e sportivi, Rosnel Tsague Dongmo, Studente 3° anno, Ingegneria informatica, Politecnico di Torino
Viceresponsabile degli affari culturali e sportivi, Ruben Mbiakop
Responsabile per gli affari accademici, Kevin Kana, Studente 3° anno, Ingegneria meccanica, Politecnico di Torino.
Responsabile delle comunicazioni, Ariane Mylina Kengne Mbe, Studentessa 3° anno, Ingegneria dell’Autoveicolo, Politecnico di Torino
Viceresponsabile delle comunicazioni, Ange Motome Djamen, Studentessa 1° anno, Laurea magistrale in Farmacia (Ciclo unico), Università degli Studi di Torino
Censore, Arsène Mefedou, Studente 1° anno, Ingegneria civile, Politecnico di Torino
Consiglieri del Presidente:
Michael Wepnjé RIGNU, Laureato in Scienze Internazionali presso l’Università di Torino, Co-organizzatore della Conferenza dei Giovani Africani ed Europei (AEYC 2022) e del Forum dei Giovani Africani ed Europei (AEYF 2023), Fondatore della African-European Youth Network for Global Development (AEYN- GD)
Maxime Conrad SIMO WANKO, Studente 1° anno di Laurea magistrale, Intelligenza artificiale and Data Analytics, Politecnico di Torino; Ex Responsabile delle relazioni esterne del Comitato esecutivo AECT 2021-2023; Amministratore Salesforce System presso PIC- Servizi per l’Informatica s.r.l
Claude Nelson EKANGO, Studente 2° anno di Laurea magistrale, Ingegneria del software, Politecnico di Torino; Lavora come consulente presso Alten Italia S.P.A