Sono sessanta le associazioni e organizzazioni che denunciano le gravi violazioni di legge nei confronti delle persone straniere che quotidianamente si rivolgono agli sportelli dell’Ufficio immigrazione della Questura di Torino in Corso Verona. Inviata una lettera il 1° marzo alla Questura e alla Prefettura di Torino e all’Alto Commissariato per le Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).

Come già segnalato da alcuni organi di stampa, il malfunzionamento dell’Ufficio determina lunghe attese all’ingresso – in qualsiasi condizione atmosferica – senza alcuna certezza per le persone di poter effettivamente accedere ai servizi.

Sebbene nel mese di ottobre 2022 il Comune di Torino, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e la Questura di Torino hanno sottoscritto un protocollo sul tema, volto a snellire le code e a efficientare le pratiche presentate in corso Verona, nell’attesa che questo trovi applicazione, nella lettera viene stilata una lista dei maggiori problemi riscontrati nell’accesso agli uffici di corso Verona e proporre alcune possibili soluzioni.

Le illegittimità segnalate

  • La sostanziale impossibilità di presentare domanda di protezione internazionale 

I richiedenti asilo sono costretti a recarsi presso gli uffici di Corso Verona per svariati giorni, se non anche settimane, nell’attesa di essere ammessi alla manifestazione della domanda d’asilo. In alcune circostanze sono stati, informalmente, rilasciati appuntamenti a distanza di mesi, senza un criterio di scelta evidente. Molti altri   vengono invitati a ritornare a distanza di diverse settimane poiché non vi sono posti disponibili per le formalizzazioni. In entrambi i casi i richiedenti asilo rimangono privi di un valido titolo di soggiorno sul territorio nazionale, con conseguente impossibilità di accedere al godimento di diritti fondamentali ed alle strutture di accoglienza, oltre ad essere esposti al rischio di essere espulsi. Inoltre, la presentazione della domanda di protezione internazionale viene subordinata alla richiesta di ospitalità, documentazione non necessaria per legge.

  • La totale incertezza rispetto alle modalità di accesso all’ufficio per presentare domanda di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno ed alle tempistiche per tali adempimenti

Occorre prendere appuntamento e, a tal fine, le disposizioni sono che le persone devono recarsi all’ufficio personalmente: é stato abbandonato da alcuni mesi il sistema di prenotazione via posta elettronica, sostituito da un accesso libero due giorni a settimana dalle 14 alle 17, il che ha comportato un aggravamento dei tempi di attesa e la totale incertezza in merito alla possibilità di ingresso effettivo. Il personale spesso fornisce informazioni contrastanti con le indicazioni contenute sul sito istituzionale, anche in ordine all’orario di apertura dell’ufficio (e comunque le persone sono costrette a presentarsi con anticipo anche di otto ore, al solo scopo di  ottenere l’appuntamento), vagliando in modo informale la documentazione in possesso dello straniero e decidendo, in modo del tutto opinabile, circa la loro idoneità.  Paradossalmente, l’ufficio in questione lamenta un gran numero di utenti, ma il gran numero é il risultato sia dell’obbligo di recarsi personalmente al mero fine di domandare un appuntamento, sia dei continui respingimenti da parte del personale all’esterno dell’ufficio stesso. Tale prassi è molto grave, non solo perché compiuta da personale non competente a giudicare sulla domanda, ma anche perché costituisce una violazione delle norme disciplinanti il procedimento amministrativo. Si segnala, inoltre, che le tempistiche per la fissazione degli appuntamenti sono di diversi mesi, giungendo sino a più di un anno per la presentazione della domanda di protezione speciale. 

  • Ripetute violazioni della L. 241/90 sul procedimento amministrativo

Le integrazioni documentali vengono richieste oralmente, con la conseguente impossibilità di contraddire qualora lo straniero le ritenga ingiustificate rispetto alle norme vigenti. Non viene data indicazione del responsabile del procedimento e si riscontra il rifiuto arbitrario di ritirare le istanze e/o la documentazione. La fissazione di appuntamenti per l’integrazione della domanda avviene a distanza di mesi, con conseguente ritardo, non sempre giustificato, nella definizione del procedimento. A titolo di esempio, si evidenziano gravi violazioni nella procedura per la domanda di protezione speciale: secondo la legge, la domanda si presenta alla questura, che ha il compito di acquisirla e trasmetterla alla commissione territoriale per la protezione internazionale.  Invece gli agenti di polizia all’ingresso di corso Verona ritengono di avere   il    potere    di    rifiutare    l’acquisizione    della    domanda,  pretendendo documentazione non contemplata dalla legge, per di più di volta in volta diversa.

  • I ritardi nell’istruttoria per il rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno a qualsiasi titolo

Si segnala una generale inefficienza sul rispetto delle tempistiche del procedimento amministrativo  nel rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. I richiedenti aspettano svariati mesi (se non addirittura anni) prima di avere una risposta alla propria domanda, il sistema di verifica “on line” non funziona, circostanza che  aumenta indubbiamente l’afflusso di persone presso gli Uffici di Corso Verona 4, e l’unico modo per avere notizie sullo stato del procedimento é rivolgersi a un legale affinché effettui un accesso agli atti.

  • I comportamenti inurbani e aggressivi

Si registrano infine numerosi atteggiamenti  non consoni ad un’istituzione che dovrebbe rappresentare la cittadinanza (sia italiana che straniera). Spesso le persone in attesa vengono maltrattate  dagli operatori della polizia di corso Verona 4.

Le richieste alle istituzioni

Le Associazioni/Organizzazioni firmatarie chiedono:

  • l’istituzione, una volta per tutte, di un sistema di prenotazione e fissazione degli appuntamenti – a seconda del tipo di richiesta –  chiaro, univoco ed efficiente, che contempli anche l’uso dei mezzi informatici, ferma restando la possibilità di presentare direttamente la domanda anche recandosi personalmente presso gli sportelli di corso Verona;
  • la garanzia di un reale e rapido accesso alla domanda d’asilo, con la previsione di un sistema che consenta di avere prova della manifestazione di volontà di chiedere protezione in Italia anche al fine di accedere alle misure di accoglienza,  in attesa della  sua formalizzazione;
  • il rispetto delle norme sul procedimento amministrativo di cui alla l. 241/90 nel rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno;
  • la cessazione dei comportamenti inopportuni posti in essere dal personale della Questura di C.so Verona 4 nei confronti degli stranieri e degli operatori che vi accedono, come, ad esempio, pretendere adempimenti non richiesti dalla legge ;
  • l’immediata implementazione degli strumenti indicati nel protocollo sottoscritto il 17.10.2022  tra il Comune di Torino, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e la Questura di Torino.

Firmatari

Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione – ASGI  APS

Associazione Famiglie Accoglienti APS

A.P.S. TUTRICI E TUTORI VOLONTARI di m.s.n.a. – PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

AGM – Associazione Generazioni Migranti APS

Altrimodi srl impresa sociale ETS

AMECE Baity aps

Amici del mondo – World Friends  

Amici di Glocandia ODV

Articolo 10 Onlus

ASAI – Associazione di Animazione Interculturale

Associazione Almaterra APS  

Associazione Amici Missioni Consolata

Associazione Arteria Onlus

Associazione Camminare Insieme O.d.V.

Associazione culturale Eufemia A.P.S.

Associazione Frantz Fanon

Associazione Interculturale Karmadonne A.P.S.  

Associazione Iroko Onlus  

Associazione Mosaico-azioni per i rifugiati  

Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali AMMI – ETS  

Associazione Paìs – aps- ets

Associazione soomaaliya onlus

Associazione Speranza ODV

Associazione Tampep ETS

AST – Associazione dei Senegalesi a Torino

Azione Cattolica Italiana- Associazione diocesana di Torino

CENTRO COME NOI “SANDRO PERTINI”  organizzazione Sermig di Volontariato odv ets

Centro Migranti Marco Cavallo

CISV – Comunità Impegno Servizio Volontariato ETS  CISV Solidarietà s.c.s.

Conferenza Regionale Volontariato Giustizia Piemonte/Aosta (CRVG)

Consorzio delle Ong Piemontesi ETS

Cooperativa Animazione Valdocco

Cooperativa Sociale Atypica

Cooperativa sociale Crescere insieme S.C.S ONLUS Cooperativa Sociale TerreMondo a r. l.

Danish Refugee Council (DRC) Italia

EsPerTo – Estudiantes Per Torino

Esserci scs  

Fondazione Don Mario Operti Onlus  

Fondazione European Research Institute

Fondazione Mamre Onlus

GrIS Piemonte

Gruppo di Volontariato Vincenziano NES- Nessuno è Straniero

Haititalia APS

Ideadonna Onlus

Il Gusto del Mondo SRL Impresa Sociale

InMenteItaca APS

La Contrada SCS  

Liberitutti s.c.s.

L’Isola di Arran ODV

Marypoppins scs

MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) Regione Piemonte

Medici per i Diritti Umani

Medici Senza Frontiere Italia

Olmo dei sogni

PIAM ONLUS – Progetto Integrazione Accoglienza Migranti

Polaris srl Impresa Sociale  

Progetto Tenda società cooperativa sociale

Psicologi nel Mondo-Torino Odv

Refugees Welcome Italia – gruppo territoriale di Torino

Società Cooperativa Sociale Babel Onlus

Ufficio per la Pastorale dei Migranti


Foto di Marco Paciotti da Flickr – CC BY 2.0

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