Prosegue il percorso alla scoperta delle attività della pastorale migranti: oggi conosciamo l’area orientamento, nella sede di via Cottolengo.
“Qui non facciamo miracoli – mette le mani avanti Valentina Vitali, coordinatrice del servizio orientamento della pastorale migranti – non siamo un’agenzia per il lavoro né offriamo impieghi: quello che proponiamo è uno spazio di ascolto e un supporto nelle politiche attive del lavoro.”
In una sala che è contemporaneamente anche il laboratorio di informatica, con alle spalle la cappella interna dell’antico Ospedaletto di Santa Filomena voluto dalla marchesa Giulia di Barolo, ogni giorno siedono a coppie volontari di lungo corso dietro un grande tavolo: di fronte, si danno il cambio storie di umanità disparate. Ci sono giovani con il cappellino da basket e uomini maturi, giovani coppie con il passeggino, signore e ragazzine: tutti accomunati da un’origine lontana da qui e dal bisogno di una mano su qualche aspetto del lavoro. “Per alcune persone il nostro sportello è il primo contatto con la pastorale migranti, molti invece sono già seguiti da altre aree di supporto. Quello che offriamo è una mano sui temi del lavoro: l’analisi dei documenti necessari per poter fare un contratto di lavoro regolare, il bilancio delle competenze per capire in che ambito possono indirizzarsi, la redazione del curriculum, i diritti del lavoratore.” In alcuni casi lo sportello fa da contatto tra domanda e offerta di lavoro e i volontari accompagnano anche a colloqui, ma l’attenzione è sempre a favorire l’autonomia delle persone: il risultato è raggiunto quando una persona non ha più bisogno di tornare dal volontario.
Spesso la richiesta di aiuto per il lavoro è un primo passo per affrontare altre questioni che emergono conoscendo la persona durante il colloquio: c’è chi ha grossi problemi con la lingua, chi non è a posto con i documenti, chi vive situazioni lavorative irregolari. L’occasione dello sportello può dare vita alla costruzione di una relazione e di un accompagnamento che interessa poi altre aree e servizi della pastorale.
“In generale siamo svincolati da progettualità rigide o procedure da seguire – sottolinea Valentina – non c’è un numero massimo di volte che una persona si può presentare o una motivazione necessaria: molti passano anche solo per salutare! “
L’area lavoro occupa due collaboratrici della pastorale migranti e un gruppo di 8 volontari, l’accesso è libero passando dal punto accoglienza di via Cottolengo 22 o su prenotazione alla mail iniziative.lavoro@upmtorino.it