Riportiamo integralmente l’articolo di Giovanni Godio, pubblicato da Vie di fuga giovedì 23 marzo 2023, che dimostra, con dati inequivocabili, che l'”invasione” dell’Italia da parte di migranti – quotidianamente denunciata – non è altro che una delle tante fake news del Governo italiano su tutte le questioni che riguardano il fenomeno migratorio.
Secondo la prima serie statistica annua “ufficiale” di Eurostat, sono stati 881 mila i richiedenti asilo nell’Unione Europea nel 2022 (di cui circa 77 mila in Italia): quasi due terzi in più rispetto al 2021, ma anche un terzo in meno del 2015 della grande “emergenza migranti”, quando i richiedenti protezione furono 1.217.000. Sono ormai passati quasi otto anni da allora. E di tutti quegli ingressi è oggi difficile trovare tracce “allarmanti” nell’Unione da 447 milioni di abitanti, una delle aree che rimane fra le più ricche e prospere del globo. Dall’Agenzia UE per l’Asilo i primi dati mensili 2023: 92 mila i richiedenti protezione a gennaio nell’UE “allargata”, un dato in linea con quello del dicembre ’22.
Eurostat ha pubblicato oggi la prima serie statistica “ufficiale” sui richiedenti asilo nel territorio dell’UE durante l’intero 2022. I richiedenti asilo per la prima volta sono stati 881.200: quasi due terzi in più rispetto al 2021 (+ 64%), ma anche un terzo in meno del 2015 della grande “emergenza migranti europea”, quando i richiedenti protezione furono 1.216.900 (a proposito, sono ormai passati quasi otto anni da allora: di quegli ingressi qualcuno oggi osserva tracce “allarmanti” nell’Unione da 447 milioni di abitanti, una delle aree che rimane fra le più ricche e prospere del globo?).
Nel 2022 dalla sola Asia ce l’hanno fatta a raggiungere l’Unione Europea 409 mila persone, quasi la metà del totale: soprattutto, ancora una volta, da Siria, Afghanistan, Pakistan, Bangladesh. Secondo continente di provenienza, l’Africa: qui i richiedenti sono fuggiti in particolare dalla Tunisia, un Paese inviluppato in una crisi senza precedenti, dal Marocco, dalla Somalia, dall’Egitto e dalla Nigeria.
La Germania si conferma di gran lunga come primo Paese ospitante, con 217.735 richieste, un quarto del totale, seguita dalla Francia, 137.510, dalla Spagna, dall’Austria e, solo in quinta posizione, dall’Italia, dove si sono registrate 77.200 richieste. Come già rilevato nelle scorse settimane, il dato italiano è un terzo di quello tedesco e poco più di metà di quello francese. Il nostro Paese, invece, precipita alla 17a posizione, sotto la media UE, se si considerano i richiedenti asilo in rapporto alla popolazione (v. il grafico sottostante).
L’anno scorso hanno chiesto protezione in Italia soprattutto cittadini del Bangladesh (14.590) e poi del Pakistan (11.370) e dell’Egitto (8.835), ma anche 5.365 tunisini e 3.240 georgiani.
Lo scorso anno, infine, a partire da marzo ha visto la concessione nel territorio dell’UE di 4.331.200 protezioni temporanee a persone fuggite dall’Ucraina. A fine dicembre i beneficiari erano in tutto 3.826.600. «La differenza fra i due dati – informa Eurostat – riflette le cessazioni della protezione temporanea dovute alla fuoriuscita dai Paesi d’asilo o all’ottenimento di un altro status».
EUAA, i primi dati 2023. Sono 92 mila, secondo dati provvisori EUAA, i richiedenti asilo registrati nell’”UE allargata” nel gennaio 2023: la cifra è analoga a quella di dicembre 2022, ma superiore del 57% rispetto a quella del gennaio dello scorso anno. Nel mese siriani (12.700) e afghani (12.100) hanno continuato a rappresentare le cittadinanze principali nelle domande di protezione, con cifre mensili in aumento di anno in anno. I cittadini fuggiti dalla Turchia hanno presentato circa un terzo di domande in più (6.400) rispetto alla media mensile del 2022, ma aumenti elevati si riscontrano anche tra i venezuelani (4.800) e i colombiani (4.400): rispettivamente due quinti e quattro quinti in più rispetto al gennaio 2022. |
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