Salvi. Sono i 119 immigrati giunti ieri poco dopo le 13 nel porto di Roccella Jonica a bordo di un peschereccio. Scortato per più di 24 ore da tre motovedette della Guardia costiera e poi trainato quando il motore si è bloccato e rischiava di capovolgersi per le onde molto alte. Senza questo soccorso sarebbero morti tutti. A supporto delle motovedette anche un aereo e un mercantile. Un dispositivo che questa volta ha evitato un nuovo naufragio e ha funzionato alla perfezione. E non è la prima volta che accade sulla rotta che dalla Grecia e la Turchia porta alle coste joniche calabresi, a quelle pugliesi o della Sicilia orientale. Già tre dall’inizio dell’anno, con più di duecento persone salvate dalle navi militari italiane e da mercantili, mentre si trovavano in gravi difficoltà. Il tutto nel disinteresse generale per questa rotta, dove non operano né hanno mai operato le ONG, ma dove ultimamente il controllo delle navi militari italiane si è fatto più intenso. Lo scorso anno sulle cose calabresi sono arrivati più di 2.500 persone, e 1.200 su quelle pugliesi, in gran parte su barche a vela, le ultime due ieri sera e oggi all’alba a Santa Maria di Leuca nel Salento, ma ultimamente anche su pescherecci, anche libici. Forse un cambio di strategia dei trafficanti di uomini.
Nella mattinata di sabato è stata così localizzata in area di responsabilità Sar italiana, un’imbarcazione tipo motopesca. A bordo erano visibili sul ponte alcune decine di persone, tra le quali anche minori. Ma presumibilmente ce ne dovevano essere altre sottocoperta. Considerate le pessime condizioni meteomarine, col mare forza 6/7 con raffiche di vento fino a 40 nodi, il Centro Nazionale Operativo della Guardia costiera italiana assumeva il coordinamento delle operazioni Sar disponendo l’immediata uscita in mare di 3 Motovedette (CP321 di Crotone, CP323 di Siracusa e CP 326 di Roccella Jonica) e dell’aereo Guardia costiera Manta 10-02 di Catania. Il centro operativo della Guardia costiera individuava nell’area, la motonave “Amelie Borchard” e la faceva dirigere verso l’imbarcazione in pericolo. Il mercantile alle 11.45, riusciva a stabilire un contatto col motopeschereccio apprendendo che a bordo vi erano almeno 100 persone.